Sara


Sara esce velocemente dall’ufficio.

E’ impaziente e non ha tempo di intrattenersi con i colleghi. 

Attraversa l’atrio e saluta frettolosamente la centralinista.

Qualcuno dal parcheggio la chiama ma lei fa finta di non sentire e sale in macchina.

Ingrana la prima e sgommando si ritrova in tangenziale.

Clacson, luci e pioggia minano la sua concentrazione mentre ripete ad alta voce la lista stilata nel pomeriggio.

Ha memorizzato ogni dettaglio e sa esattamente cosa fare una volta rientrata.

Intravede il cancello di casa e sorride.

Il pensiero di quello che l’aspetta la eccita.

Entra in appartamento e dimentica persino di togliersi il cappotto.

Si posiziona davanti al computer e si sente felice.

Passano le ore, è notte fonda, ma Sara è ancora seduta alla scrivania.

E’ esausta così decide di fare una pausa e riposare.

Si spoglia e si sdraia sul letto ed è così stanca che si sente come se avesse corso una maratona.

Mentre chiude gli occhi realizza di aver dimenticato qualcosa.


“Maledizione, non ho completato l’ultimo ordine. 

Quei pantaloni mi servono, anche la giacca e la borsa.

Di viola non ho nulla.

Mi immagino già con quel completo addosso!

Non posso rinunciare, me lo merito.

Se pago con la carta di credito l’addebito mi arriva il mese prossimo, quindi non ci sono problemi.


Il portatile è rimasto in standby e Sara ritrova il carrello abbandonato. 

La sua selezione è ancora lì che l'aspetta.

Impulsivamente sceglie la spedizione express per poter ricevere il tutto in settimana.


“Perfetto, ordine inviato e mail di conferma ricevuta.

Sono davvero soddisfatta!

Ora devo solo risolvere la questione dell’armadio.

Quello della camera è pieno e anche quello della sala.

Domani faccio un salto in centro e ne ordino uno nuovo.

Poi basta, giuro, per un pò non compro più nulla!”


Prima di spegnere però controlla se le sneakers sono tornate disponibili.


Suona la sveglia e Sara è accasciata di fianco al monitor.

Vorrebbe continuare a dormire ma deve andare al lavoro.

Si butta sotto la doccia per riprendersi velocemente.

Poi, come fa ogni mattina, si veste, si trucca e dimentica di fare colazione.

E’ pronta per uscire, ma evita accuratamente di prendere l’ascensore per non fare rumore.

Silenziosamente scende le scale e si precipita fuori dal palazzo.

Vuole evitare di incontrare il condomino del primo piano.

Sfortunatamente l’anziano signore la sta aspettando davanti al suo garage ed è visibilmente scocciato.

Sara non fa in tempo a salutarlo che lui con tono severo le ricorda che non è andato in pensione per essere al suo servizio e farle da postino.

Un istante dopo le consegna un pacco di buste bianche tutte riportanti la medesima stampa: NOTIFICA.

Sara sbatte le ciglia fingendosi sorpresa e lo ringrazia con voce suadente.

Si tocca i capelli e con eleganza afferra il plico. 

Il vicino si allontana brontolando ma palesemente ammaliato da quei pochi gesti tipicamente femminili.

Sara sale in auto e getta le buste sul sedile posteriore, che vanno ad accumularsi alle altre.

Sospira e decide di aprirne una a caso.

Era ciò che immaginava: l’ennesimo avviso da parte della banca di superamento del fido.

Turbata e risentita, fruga nella borsa e cerca il telefono.

Si sforza di ricordare tutte le spese sostenute nel mese in corso e comincia a sommare gli importi.

Poi pensa velocemente ad un piano di rientro, non per saldare i debiti, ma per programmare i prossimi acquisti.


Sara -  29 anni, affetta da shopping compulsivo


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